Cerca nel blog

martedì 29 novembre 2011

Comunicato Stampa

LA PARROCHIA PENSI AI FEDELI,AI PARCHEGGI PROVVEDA IL COMUNE

Sono in verità molti i fedeli della parrocchia di san Bartolomeo che partecipano ai lavori del comitato  anti-parcheggio. Ribadiscono le parole di don Mazzolari e del cardinale Martini sulla necessità di una distinzione dei diversi ruoli che nella moderna democrazia spettano al clero e alla società civile. In sostanza molti parrocchiani hanno bisogno di una Chiesa compagna di cammino e discernimento piuttosto che imprenditrice e realizzatrice di opere pubbliche. Questi fedeli concordano dunque che la Curia pistoiese  dovrebbe prima di tutto usare tutte le risorse a disposizione per  opere  non ancora ultimate ,come il parcheggio di superficie in Valdibrana e l’ edificio-canonica in Capostrada, che sono ferme e versano in forte stato di degrado da diversi anni. Non ha senso aprire tanti cantieri e non completarne nemmeno uno. Realizzare grandissimi parcheggi ,movimentare ingenti quantità di denaro e  cedere in gestione alla Napoletana parcheggi  il terreno vergine della parrocchia sono tutte  operazioni che competono a operatori economici qualificati o dal Comune a seguito di una pianificazione attenta. Parrocchia e Curia non sono –ad oggi-  registrate alla camera di commercio con la partita iva e forse  sarebbe quindi più  utile che si occupassero di annunciare i fondamenti evangelici della vita cristiana. Anche il resto del comitato crede che la gestione di grandi opere e di servizi debbano essere programmate dall’amministrazione comunale ed invita perciò Curia e parrocchia a rivolgere l’attenzione ad altri aspetti della vita lasciando la pianificazione territoriale ai soggetti competenti. Se invece scegliessero di competere sul mercato si registrino ad Assindustria.

Pistoia 29-11-2011
Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”
San Bartolomeo - PISTOIA

domenica 27 novembre 2011

Convegno di domenica 20

Di seguito il link per la lettura dell'intervento di Mauro Chessa


www.officinapolitica.it/mail/SBart.ppt

Comunicato Stampa

IL PARCHEGGIO DI SAN BATRTOLOMEO NON E’ NECESSARIO.

Come comitato “No al parcheggio sotterraneo” siamo  stati  sollecitati a
mandare questo comunicato dalle  numerose richieste di commercianti e operatori
economici del quartiere e di buona parte del centro storico. Molti esercenti
cittadini  hanno infatti potuto visionare che la tariffazione prevista dalla
Napoletana parcheggi spa,società gestrice della prevista struttura, ammonterà,
nero su bianco, a 2,50 euro  all’ora. Simpatizzanti  e iscritti  al comitato
con attività in centro ci fanno notare con molta preoccupazione che questa
tariffazione renderà inevitabilmente inappetibile la zona,dirottando i flussi
di persone  in altre aree con possibilità di posteggio più economiche.
Pertanto  chiedono all’amministrazione di non penalizzare le attività di tutto
quel comparto che va da via Pacini  fino alle mura e di ripensare quindi tutta
l’operazione. Se si ha veramente a cuore lo sviluppo commerciale non ha senso
chiedere 5 euro per parcheggiare la macchina per due ore.
Sono percorribili molte altre soluzioni  i cui costi non ricadano sugli utenti e
specialmente non penalizzino i negozi della zona.


Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”

venerdì 25 novembre 2011

Convegno di domenica 20

Di seguito l'intervento di Lorenzo Cristofeni
per Qualità dell'abitare-Libera Officina Primo Maggio

Dall'orto monastico alla comunità del quartiere


DALL’ANTICO ORTO MONASTICO AD UN VERO INVESTIMENTO PER LA COMUNITA’ PISTOIESE.
(Lorenzo Cristofani)
PAROLE D’ORDINE: scommettere sulle funzioni d’eccellenza della città,riscoprire vocazioni e favorire usi sociali.
ABSTRACT DELL’INTERVENTO.
Illustriamo la proposta : in un contesto  finalizzato all’ integrazione sociale e alla produzione di beni primari, completamente finanziato da enti opportuni ma soprattutto remunerativo nel tempo, intendiamo che l’antico orto monastico diventi un nuovo orto sinergico,uno spazio per l’arte ambientale e un luogo dell’accoglienza,questa prevalentemente legata all’ infanzia.
E’ per questo,per l’enorme portata e significato di questa iniziativa,che serve l’impegno e la responsabilità di tutte le forze pistoiesi portatrici di interessi e valori e di tutti i residenti del quartiere.

PREMESSE.
Abbiamo una chiara cultura di quale sia la qualità della vita (o dovrebbe essere) in un quartiere di una città di antico regime. In altre parole sappiamo che nell’età della globalizzazione le principali problematiche  che si vivono in una città,a detta di molti “ a misura d’uomo “, sono proprio lo stile di vita imperante,la frenesia,la sottrazione degli spazi  mangiati da automobili e la ricerca sistematica del profitto. Possiamo quindi dire che nella città a nord di piazza del Duomo e fino alle mura medicee sia urgente un ripensamento globale  dell’organizzazione urbana,degli accessi e degli spazi. Oggi quello che è conosciuto come  “ sistema delle piazze “, cioè le piazza san Lorenzo e san Bartolomeo, invece di essere valorizzato come bene culturale,quindi come spazio di socializzazione e di turismo in senso stretto, è semplicemente un parcheggio scambiatore a cielo aperto,invaso dalle autovetture di tutta la provincia. In questo senso parliamo di  diritto al quartiere e di pedonalizzazione e di spazio bene comune.Intendiamo infatti andare in questa direzione.
(Michelucci ricordava l’essenzialità di mantenere un equilibrio,in città,tra spazi e quartieri,proprio per preservare la socialità e l’identità pistoiese.-privatizzare quindi un’area come san Bartolomeo significa privare ulteriormente la comunità del diritto alla relazione e all’incontro)

I beni comuni poi,come lo spazio prima citato,costituiscono la storia di Pistoia e la nostra vocazione. Pensiamo ai pittori Bugiani e Bartolini,che ritrassero il paesaggio agricolo pistoiese in un’atmosfera di armonia che oggi difficilmente è riscontrabile. Ricordiamo che Pistoia era a inizi Novecento la città degli orti urbani e a fine anni Sessanta,però,già la situazione era più che compromessa :” il tessuto fragile del centro subisce colpo su colpo inserimenti sbagliati,senza che la Soprintendenza ai monumenti obietti qualcosa. Anzi ,sembrano interventi graditi per i ridicoli richiami stilistici a edifici antichi che dovrebbero riscattare le dimensioni abnormi la bruttezza e l’errore evidente di aver soppresso altre aree verdi .” (Da :”Il cenro storico di Pistoia,1968. Camera di Commercio,Industria Artigianato e Agricoltura.)

NUOVE FORME DI PARTECIPAZIONE E DI POLITICA.
La nostra proposta si inserisce in quel canale aperto tra amministrazione comunale e cittadini: quello del conflitto,che vogliamo superare in meglio.Frase fatta,ma non per questo meno vera, dalla protesta ad una proposta inclusiva e di fortissimo valore.
La politica,intesa come dimensione della vita sociale dell’uomo riparte da qui.La dimensione che nasce dalla percezione di un torto o un’ingiustizia subita o minacciata come nel nostro caso. Ci si interroga,vengono proposte soluzioni più praticabili e lungimiranti; ecco che attraverso il dibattito pubblico,il confronto vero tra più soggetti e la partecipazione,tutto questo diventa politica nel senso più nobile del termine.

VOCAZIONE E COERENZA CON LA STORIA
L’area dell’antico orto monastico era la proprietà terriera più estesa di Pistoia,seconda solo a quella del demanio regio. Le cronache riportano che Monna Ginevra Rospigliosi pagava l’affitto per una stalla;possiamo dire col linguaggio di oggi che parcheggiava,ma solo lei,che era nobile ed aveva quindi una forma di privilegio: l’area era un bene comune!
Questo elemento ci suggerisce di dire : dalla stalla di monna Ginevra ai 50 stalli per i residenti del quartiere ! In altre parole vogliamo interpretare letteralmente il piano Cervellati,piano per la città storica, in quanto propone di spostare i 50 posti auto dalla piazza di san Bartolomeo, per  renderla disponibile alla città e  forse ad altre funzioni  (potremmo pensare al mercato ??), all’area retrostante la chiesa.
Questo aspetto,cioè della sostituzione e non moltiplicazione –per intenderci: 50 sono e 50 rimangono,non che da 50 se ne creano immotivatamente 350 !- è ribadito nero su bianco dal PUM,piano urbano della mobilità,cui il Cervellati rimanda :” obiettivi primari del piano: recupero delle aree pregiate con conseguente parziale riduzione dell’offerta di sosta da compensare in altri siti.”

ORTO SINERGICO (cioè l’orto sostenibile). Centrali  nel dibattito culturale,economico e politico,mondiale,europeo e nazionale  sono i concetti di crisi alimentare,sicurezza degli approvvigionamenti di materie prime e rilocalizzazione dell’agricltura. Per non parlare di filiera corta,km zero: sono parole d’ordine ribadite dalla nuova PAC –politica agricola comunitaria-, dal dibattito sull’EXPO di Milano dove non si fa che parlare di filiere agroalimentari negli spazi urbani e marginali. Anche a Pistoia, in occasione dei DIALOGHI SULL’UOMO , SLOW FOOD ha ribadito l’importanza di una nuova democrazia alimentare, in cui ,in un sistema diffuso e capillare,persone e comunità producono cibo per se stesse e poi gli altri ,in rete tra loro.
E poi il valore del suolo vergine,ribadito anche dal Papa,risorsa limitata e non rinnovabile,insostituibile ed essenziale per la chiusura dei cicli biogeochimici.
In ogni caso in tutta Europa,non è un caso,iniziano a diffondersi questi “ orti urbani” che possono essere terapeutici,per anziani,sociali  e per tantissime altre categorie. Sono finanziati da risorse delle ASL,delle società della salute,da fondi per le politiche migratorie ma anche da istituzioni. Gli stessi enti religiosi concedono in affitto ai cittadini lotti per la produzione ortofrutticola personale! La mensa del Papa è servita da un orto biologico coltivato nei giardini Vaticani.
Parliamo poi di orto sinergico perché è quello che, a differenza dell’agricoltura tradizionale,non dipende dal petrolio e dalla chimica di sintesi. E’ costituito da pancali coperti con pacciamatura: paglia cioè, e resti organici che lo proteggono dagli agenti atmosferici trattenendo l’umidità. Non richiede infatti aratura e il costo di gestione è irrisorio: solo un minimo impianto di irrigazione a goccia,con richiesta idrica equivalente a un decimo di quella di un orto tradizionale !
Il nostro ragionamento sembra  poi INTERPRETARE LE DICHIARZIONI DI SUA ECCELLENZA IL VESCOVO MANSUETO BIANCHI,pronunciate durante la “ settimana teologica 2007: questione ecologica e coscienza cristiana”.
Il Vescovo richiama  giustamente l’importanza di “ garantire a tutti i beni primari “ in un paradigma di nuovi stili di vita  e  sobrietà,in cui la comunità ecclesiastica (pistoiese )vè chiamata a mettersi in rete,diminuire gli sprechi  e incrementare il commercio equo e solidale. Inoltre ,sempre il Vescovo, ribadisce l’auspicio che “ l’uso delle risorse avvenga  con criteri di sostenibilità,di proporzionalità e giustizia per i popoli e per i singoli”. Inoltre “uno stile di vita a basso impatto ambientale combatte la povertà e produce giustizia”.
Questi elementi ci hanno convinto che il destino  di una parte dell’area in questione debba essere quello di un’attività che produce beni primari e integrazione sociale.  Enti che per statuto finanziano il sociale,come Fondazione Cassa di Risparmio e Istituti Raggruppati coglieranno senza dubbio la lungimiranza di questo investimento,che si ripagherà da solo e produrrà ricchezza.
Ricordiamo a proposito che l’ultimo rapporto della Caritas ( analizzato nella cronaca de LA NAZIONE 20/11/2011) evidenzia l’aumento di un forte  disagio sociale,di persone italiane e non. Le maggiori problematiche sono quelle di povertà nelle risorse materiali,seguite da quelle di disoccupazione o sottoccupazione. La povertà economica si traduce in una richiesta di beni e servizi materiali. L’attività della Caritas,ed In particolare anche quella del gruppo Caritas della parrocchia di san Bartolomeo si concretizza nella distribuzione di generi alimentari come risposta ai bisogni primari.

PISTOIA CITTA’ DELL’INFANZIA E DELLO ZOO
Sempre dalla stampa locale  apprendiamo con soddisfazione del successo del Pistoia festival,dove l’appuntamento di maggior successo è risultato essere la festa di san Bartolomeo,con 22000 presenze. In generale il Pistoia festival,a detta del sindaco,è stato reso possibile grazie alla rete di sponsorizzazioni ceh hanno sostenuto i costi e grazie alle associazioni coinvolte. Più in dettaglio è costato 266mile euro ma non ha comportato alcuno sborso per palazzo di Giano. Accentuato è il successo ottenuto dagli appuntamenti per i bambini.
Per tutto ciò riteniamo opportuno  un impegno  per creare,anche grazie a enti quali Istituti Raggruppati e Fondazione Vivarelli, appuntamenti,meno grandiosi della festa di san Bartolomeo,ma continui e permanenti con al centro i bambini,di cui il santo è protettore. In altre parole vorremmo che  istituzioni e privati  investissero in questa vocazione pistoiese rendendo  (economicamente) disponibili e fruibili parte  di spazi e strutture nell’area retrostante la chiesa,attrezzata con strutture ludiche degne della città dell’infanzia. Il tutto con il coordinamento della parrocchia.Pensiamo addirittura  a valorizzare una parte dell’area in questione con la sistemazione di un BIRD-GARDEN,un giardino per uccelli,cioè.Si tratta semplicemente di una nicchia ecologica,un giardino i cui effetti più evidente  il cinguettio e gli sgargianti colori di svariate specie di uccelli. Richiede pochissimo,uno specchio d’acqua,erba incolta,magari qualche seme , piante che fruttificano in diversi periodi dell’anno in modo che ci sia sempre qualcosa  a disposizione e piante che attirano gli insetti per gli uccelli insettivori.
QUALE  VIVAISTA NON DAREBBE IL PROPRIO CONTRIBUTO PER UN CONTESTO D’ECCELLENZA PISTOIESE,COSì INNOVATIVO ,DI VALORE (il significato pedagogico per bambini del quartiere e per la parrocchia stessa)E SEMPLICE ?
Sicuramente anche lo ZOO DI PISTOIA sarebbe disposto a collaborare a questo progetto di giardino zoologico  in miniatura della parrocchia,anche alla luce delle forti motivazioni educative prima esposte.

Nel contesto appena descritto,quindi in uno spazio di relazione e socialità,è inoltre evidente che si possa finalmente  pensare di vedere installati gli erogatori di acqua potabile,promessi dalle istituzioni al quartiere e già finanziati dal gestore del servizio idrico Publiacqua.


ARTE AMBIENTALE
La fattoria di Celle rappresenta una realtà internazionale dell’arte moderna di notevole prestigio (in effetti solo a Pistoia è poco conosciuta!!). Poiché si dà il caso che alcune aule dell’istituto d’arte pistoiese P.Petrocchi confinano con una parte dell’antico orto monastico,riteniamo che sia una buona opportunità per questo Istituto avere uno spazio aperto dove sperimentare idee e forme. Magari proprio nel senso dell’arte ambientale e poter quindi,in questo spazio, dedicare strumenti a questo filone di arte moderna e sempre nello stesso spazio permettere agli studenti di  interrelazionarsi  e confrontarsi con  esperienze e artisti della grandiosa attività della fattoria di Celle.
Senza dire che il sistema metropolitano di arte moderna incentiva queste cose.
In questo contesto ovviamente,non per scadere nel banale,ma queste cose bisogna dirle,  la parrocchia avrebbe un canone o un contributo pagato per l’affitto/concessione del terreno da parte di questa sinergia di soggetti interessati. Del resto CHI NON VORREBBE CONTRIBUIRE AD AMPLIARE QUESTO ULTERIORE SETTORE D’ECCELLENZA PISTOIESE,CHE  ATTIENE ALL’ARTE,ALLA FORMAZIONE SCOLASTICA  E ALLE VOCAZIONI PISTOIESI (scuola e verde) ?




mercoledì 23 novembre 2011

CONVEGNO di domenica 20

Di seguito l'intervetto fatto da Antonio
a nome del nostro Comitato.


Non accade spesso che un Comitato di cittadini, un Comitato di lotta impegnato in una battaglia per salvaguardare il proprio territorio dalla devastazione prodotta da qualche progetto scellerato incontri sulla propria strada Associazioni di Intellettuali, Associazioni di storici. Certo la nostra immaginazione ci aveva già portato a vedere nella SALVAGUARDIA del Complesso Monumentale dell’ex Monastero di san Bartolomeo uno degli elementi su cui batterci, insieme a tanti altri elementi che sono insiti nella nostra battaglia: pericoli idrogeologici, aumento esponenziale del traffico in un quartiere “chiuso”, salvaguardia delle alberature presenti ed altri ancora.
Come ebbe a dire la signora Lucia Gai in un incontro preparatorio a questo convegno ..”gli intellettuali devono andare incontro ai cittadini”.
Così è stato….. e così è nato questo convegno.
Un grazie alla signora Lucia Gai e Gianluca Chelucci per il loro impegno, per mettersi in gioco su una battaglia di salvaguardia del Patrimonio Monumentale che ci vede uniti in questa giornata, ma speriamo e sappiamo che così sarà anche nel prosieguo della battaglia.
La frase della signora Gai sarebbe più opportuna pronunciata per i politici, i quali sembra che si lamentino (solo apparenza e nulla più) del distacco dei cittadini dalla politica. Intanto dovrebbero essere i politici, gli amministratori ad andare alla gente, a coinvolgere i cittadini nelle scelte di gestione della cosa pubblica, nelle scelte di gestire la città.
Così non è.
Noi abbiamo saputo di questo progetto non grazie all’impegno di amministratori di coinvolgere i cittadini, ma esattamente il contrario.
Nell’autunno 2010 dalle nostre finestre abbiamo assistito a dei lavori sul campino dove dovrebbe edificarsi il parcheggio. Chiesto agli operai cosa stessero facendo la risposta non destò in noi molte curiosità: saggi di scavo archeologico. Normale che in una città quale la nostra, in una zona a ridosso del primo manufatto architettonico edificato, tuttora in uso si effettuassero saggi di scavo archeologico. Diverso il discorso allorché nel marzo-aprile di quest’anno abbiamo visto la presenza di trivelle e i lavori che si sono protratti per diverso tempo. Solite domande e risposte, questa volte evasive. Poi si viene a sapere che effettuano ricerche idrogeologiche, ricerche sulla falda, ricerche sulla composizione geologica dei terreni in profondità. E qui la curiosità si fa avanti. Non è facile sapere qualcosa. Ma Pistoia è piccola e basta un amico “inserito” e si viene a sapere che si sta operando in previsione di un progetto di parcheggio interrato.
L’amico ci dà varie informazioni, altre le si trovano con altre conversazioni, ma ancora non conosciamo bene cosa si sta ipotizzando. Questo però ci è bastato per allarmarci, e parlo dei 15 appartamenti dell’immobile attualmente occupante la parte sud dell’ex Monastero. Si organizza un’Assemblea di condominio e tutti esprimono le loro paure, i loro disagi di fronte all’ipotesi di un cantiere a pochi metri dal muro perimetrale dell’immobile, il loro disagio a sapere di un cantiere che sbancherà per oltre 10 metri tutta l’area del campino.
Nasce la necessità di appellarsi al Sindaco. Lo facciamo con una lettera e chiediamo un incontro.
Di questo incontro ci rimane la nostra frustrazione nel vedere il sindaco armaneggiare per tutto il tempo il suo cellulare, i due assessori interessati al progetto a dichiararsi stupefatti delle nostre informazioni, oseremo dire incazzati perché eravamo informati su quanto essi stavano tramando, in combutta con la CURIA, sui terreni a ridosso, ripeto, delle nostre abitazioni.
Non una, ma una che fosse una, volta hanno nominato il parcheggio interrato. Non abbiamo alcun dubbio a definire questo atteggiamento col termine di OMERTA’.

Delusi e amareggiati da questo incontro che non è stato un incontro: nel senso che niente hanno recepito, né avevano intenzione di farlo, di quanto da noi affermato; nessuna risposta alle nostre domande; nessun chiarimento sui loro propositi. Niente di niente!

A noi non è rimasto che la decisione che questo non doveva passare inosservato alla città.
Abbiamo deciso, ricordo: gli inquilini di un immobile; di far conoscere alla città quanto si andava a progettare sulle nostre spalle.
Abbiamo avuto un riscontro inaspettato al nostro intervento informativo. Tutto il quartiere si dichiarava contrario, in città abbiamo ottenuto grosso sostegno.



E da questa rispondenza è nata l’esigenza di una Assemblea di quartiere, che però coinvolgessi anche tutta la città. Assemblea ovviamente organizzata in Piazza San Bartolomeo, per ribadire la nostra volontà di riportare questo spazio alla socialità del quariere.
In questa occasione, intendiamo sottolineare, che l’Amministrazione Comunale e la Curia, esecutrice dell’operazione speculativa ricordiamo,  hanno voluto inviarci un messaggio chiaro e deciso: l’operazione si farà, e se vi volete opporre fate pure, ma trasformaremo il tutto in un problema di ordine pubblico. Questo messaggio ci è stato inviato con l’”occupazione” militare della piazza: per una Assemblea di quariere c’era la presenza di circa 40 tra polizia, carabinieri e tutto il reparto digos schierato.
Ancora più ridicoli si sono dimostrati allorché si è organizzata la prima riunione del Comitato, nato nel Assemblea del 14 luglio, anche questa convocata nella Piazza (e se adesso abbiamo cambiato sede lo si deve solamente al tempo meteorologico): per la riunione di un Comitato di cittadini abbiamo avuto la “presenza” di ben 15 sempre tra polizia e carabinieri e ovviamente tutto il reparto digos.

La prima mossa del Comitato è stata la decisione di scrivere una petizione popolare e di raccogliere su questa le firme dei cittadini. Con un risultato inaspettato: più di mille firme in pochissimo tempo, e tuttora, quando possiamo andare a fare il banchetto il sabato mattina sul mercato, decine di cittadini vengono a firmare. Ovviamente non sono state prese neppure in considerazione dai nostri Amministratori, troppo impegnati nel servilismo verso la Curia da poter pensare ai cittadini.
Qui occorre evidenziare cosa intendono i nostri Amministratori, ci riferiamo in particolar modo agli assessori Pallini e Ginanni, per confronto con i residenti, con i cittadini.
Abbiamo organizzato, per il sabato 4 ottobre, una conferenza stampa e convocato gli assessori di cui sopra da poter consegnare le prime 1.000 firme.
Ovviamente, scusateci la ripetizione, sempre in piazza San Bartolomeo.
Non solo gli assessori si son ben guardati dal venire. Per loro democrazia non significa evidentemente: i politici che vanno dai cittadini, ma l’esatto contrario: ossia i cittadini devono andare dai politici, per chiedere, magari genuflessi e a capo chino.
Addirittura ci hanno risposto, proprio così: CI HANNO RISPOSTO ancor prima che noi parlassimo con i giornali. Ovviamente, tutta la campagna d’informazione da noi condotta, tutte le domande che gli abbiamo posto han fatto sì che sapessero cosa noi intendiamo volere. E nella loro risposta hanno dimostrato tutta la loro falsità e la loro menzogna, anche se non ne avevamo necessità: ce lo avevano già chiaramente dimostrato.
L’aumento del traffico hanno scritto, senza alcun pudore, sarà del 4%.
Vediamo come hanno tirato fuori questo dato. Ovviamente lo hanno fatto con una consulenza esterna (quando si vuole i soldi si trovano!).

La percentuale di traffico veicolare secondo questo “ingegnere del traffico” nasce dal prendere l’ora di maggiore traffico nel giorno di maggiore affluenza in città. E questo è il traffico veicolare medio. Ovviamente che in altri orari e altre giornate ci sia meno della metà di macchine che percorrono le strade del centro niente importa. Ha calcolato quante macchine in un’ora normale di una giornata normale frequenteranno il parcheggio.

Così è nato questo dato del 4%. Primo: si è preso tutto il traffico, per di più come detto, il massimo di tutta la città. Mentre le auto che usufruiranno del parcheggio passeranno solamente dal quartiere di San Marco.

Come chiamare questa “operazione” se non falsa?

E con la stessa falsità ci hanno parlato di Un bellissimo giardino che nascerà sopra il parcheggio. Ricordiamo un po’ di dati: 4.700 metri (quasi mezzo ettaro) sarà la dimensione del parcheggio. Sulla soffittatura di questo, ovviamente in solido cemento armato verrà riportato un metro di terra. Ma quale giardino con un metro di terrà? alberi? sorvoliamo

Il Comitato ha presentato agli uffici del Comune e agli Enti coinvolti nella Conferenza dei Servizi varie osservazioni, ha posto varie domande. Cosa abbiamo avuto in cambio: NIENTE di NIENTE!



Il Comitato, dicevamo, ha presentato una prima lista di 1.000 firme di cittadini, tra cui diverse figure significative e importanti della città, sia del mondo intellettuale ma anche economico, nonché più della metà dei residenti (esclusi i minorenni) del quartiere.

Che fine hanno fatto, vorremmo chiedere agli Assessori e al Sindaco? Non sarebbe un atto di Democrazia ascoltare questi cittadini ancor prima che la CURIA con la sua speculazione?
Ovviamente abbiamo consegnato copia di queste firme anche alla Curia con la richiesta di un incontro. Risposta: nessuna. Questi, della loro speculazione non intendono neppure parlarne con i cittadini.

Molto potremmo dire delle osservazioni da noi fatte, dei dubbi da noi posti, delle domande  fatte…ma il tempo non ci permette di elencare tutto il nostro lavoro. Potete però leggere nella seconda parte del DOSSIER, nell’Allegato tutto questo.

Ripetiamo: Democrazia significa governare, gestire la cosa pubblica per il popolo. Ma davvero così è oggi in Italia? Il comportamento sia dei tecnici che degli Amministratori non pare sia in questa direzione. Si rifiutano di venire a prendere le firme, si rifiutano di ascoltare i cittadini, dimenticano in un cassetto 1.000 e più firme. Però devono dimostrare di essere democratici, di portare avanti questo scellerato progetto non per servilismo ma per gli interessi dei cittadini. Ed allora organizzano un Forum telematico: vorremmo sapere quanti vi hanno risposto. Spero ce lo vogliamo comunicare. Organizzano riunioni in Comune con le associazioni di categoria, con le associazioni culturali; ed infine invitano i cittadini ad andare ad ascoltare le loro belle falsità le loro menzogne.

Rubo ancora pochi secondi e termino sulla democrazia del loro percorso riportando l’intervanto del delegato della Soprintendenza ad esempio di quanta demagogia e ipocrisia, e solo queste, abbiano utilizzato nella loro presunta fase istruttoria. 

Riprendiamo dall’allegato “E”  al verbale della terza riunione della Conferenza dei Servizi (riunione del 05/10/2011)

“Pur rinnovando, in linea di massima, una valutazione preliminare di compatibilità della destinazione a parcheggio interrato dell’area a resede del complesso di San Bartolomeo, si fa presente che nello sviluppo della fase istruttoria e in precedenti incontri sono state richieste modifiche e integrazioni della documentazione progettuale, in particolare per quanto attiene alla prossimità del fronte di scavo rispetto ai corpi di fabbrica del complesso conventuale, richiedendo un arretramento di circa cinque metri dal piede degli edifici, al fine di garantire una più efficace salvaguardia delle strutture edilizie”.

Ma lo stesso risultato lo ha leggendo anche le osservazioni degli altri uffici ed Enti.
Solo la mancanza di tempo ci impedisce di leggere ancora, però rimandiamo alla lettura, chi avesse dubbi e fosse interessato a tutta la documentazione che potete trovare sul sito del Comune.
Non possiamo però non leggere quanto ridicoli sono i progettisti lautamente pagati dalla SPA e dalla Curia.
A proposito dei disagi prodotti dal cantiere, specificatamente in questo caso dalle decine di camion impegnati al trasporto di qualcosa come circa 53.000 metri cubi di terreno asportato.   

      5.5.3   Diffusione di rumori
      Premesso che da uno studio apposito sulla mobilità ed il traffico dell’area –citato
      nella Valutazione Integrata a corredo della documentazione di progetto dell’U.M.I. A –
      allo stato attuale la parte di città limitrofa all’area di cantiere è interessata ad un traffico
     abbastanza consistente, non è prevedibile che il transito degli automezzi sia in 
     entrata che in uscita dall’area di cantiere possa incidere significativamente
     sull’inquinamento acustico presente nell’area

Della serie: siete già ridotti male, cosa volete che sia ridotti ancora peggio.



Andiamo a terminare questo nostro intervento con la domanda con cui forse dovevamo iniziare:

      Dove sta l’utilità di questo parcheggio?
      E’ veramente necessario?

Nel nostro DOSSIER potete leggere la pagina 106 dal P.U.M. :“ANALISI DELLA SOSTA”, dove si riportano i risultati di una indagine sulla sosta nel Centro Storico.
Ad una offerta complessiva, ripetiamo all’interno della “città murata” di 4.551 posti auto.
Abbiamo la domanda di necessità di parcheggio di 4.095 in ora di punta dei giorni infrasettimanali medi, che aumentano a 4.516 nei giorni di mercato.
Abbiamo uno scarto di alcune centinaia di posti auto in esubero.
Inoltre dobbiamo ribadire che la nostra zona, la zona est di Pistoia è servita dal parcheggio scambiatore di via Cellini: sebbene uno dei più utilizzati (in quanto gratuito?) non lo vediamo mai completo nei suoi posti auto.

Abbiamo il parcheggio interno all’ospedale del Ceppo: 200 posti sono riservati al personale, ma 134 sono blu ossia utilizzabili a pagamento da tutti: mai possiamo vedere questo parcheggio (nei posti blu, ripetiamo) con più della metà dei posti occupati.
E questo parcheggio tra due anni sarà nella sua completezza (340 stalli) a servizio completo della città.
Diverso discorso per il viale Matteotti, dove non vi è parcheggio, ma posti in sosta “TOLLERATA” come si legge a pagina 106 del P.U.M.: sempre completamente esaurito.
questo per ricordare che si preferisce parcheggiare possibilmente gratuitamente.

A pagina 9 del DOSSIER riportiamo le tariffe che la ditta effettuerà. Come pensano di essere competitivi con i costi del Parcheggio Pertini, 2 euro tutta la giornata?

Ma ritorniamo alla domanda iniziale.
Quale risposta abbiamo ottenuto: nessuna, ovvio.

La risposta però è chiara e precisa: NON VI E’ ALCUNA NECESSITA’ DI QUESTO PARCHEGGIO INTERRATO.
Ed allora? diciamo e gridiamo forte: è solamente un’operazione speculativa della CURIA.

Piuttosto ripetiamo anche qui la nostra proposta, che oltretutto nasce dall’accettazione del Piano Cervellati: LEGALIZZARE, ripetiamo Legalizzare, ossia portare alla luce, riportare alla legge un parcheggio che già esiste dietro la chiesa. Un parcheggio abusivo, illegale, a pagamento. Per il quale non un euro viene versato di tasse. Tutto abusivo. Ma quando parliamo di questo tutti, tecnici e amministratori diventano come le tre scimmiette: non sentono, non vedono, non parlano.
Eppure il parcheggio che il Piano Cervellati prevede per la liberazione della piazza, che il P.U.M. prevede quale alternativa al parcheggio in piazza già esiste. E’ solamente necessario far rispettare le leggi. Ripetiamo: RISPETTO DELLA LEGGE. O forse il prete e la CURIA sono al di sopra delle leggi?
La nostra proposta, che ripetiamo, nasce dal Piano Cervellati è di portare i 50 stalli presenti in via e piazza San Bartolomeo dietro la chiesa, mantenendo la situazione attuale. Si avrebbe l’occupazione di meno di 1.000 metri dei 7.700 di tutta l’area. Si potrebbe pertanto parlare veramente di un giardino pubblico ad iniziare dal mantenimento delle alberature presenti. Inoltre intendiamo proporre di utilizzare il campino, abbandonato da anni (così come si sono abbandonati gli ampi spazi dell’ex Circolo MCL, così come si è voluto abbattere la struttura che ospitava il gioco delle bocce: il tutto in previsione della edificazione del parcheggio interrato) per la costruzione di “ORTI URBANI”. Sarebbe un ritorno al passato: L’ANTICO ORTO… era il titolo di questo Convegno. Sarebbe un mettere a disposizione del quartiere uno spazio già in tal senso utilizzato, anziché utilizzarlo per una speculazione e una cementificazione.






lunedì 21 novembre 2011

Convegno di Domenica 20 Novembre

Non è facile fare un riassunto del Forum: L'ANTICO ORTO MONASTICO DI SAN BARTOLOMEO IN PANTANO E IL SUO DESTINO di domenica 20 novembre, dovendo condensare quanto uscito dagli interventi in poche righe.
Innanzi tutto ribadiamo il nostro ringraziamento agli studiosi di storia pistoiese sig.ra Lucia Gai e Gianluca Chelucci che hanno voluto ed organizzato questa giornata.
Un ringraziamento alle numerosissime persone che hanno ritenuto di dover intervenire ad ascoltare le ragioni di chi si vuole opporre al mega parcheggio che si vuole edificare a ridosso di uno dei Monumenti più importanti della nostra città.

Informiamo che di questo Forum sarà dato alle stampe un libro con tutti gli interventi.
E, nei limiti delle nostre possibilità finanziarie, vi sarà allegato, speriamo, anche un DVD con il bellissimo filmato di Stefano Di Cecio sul quartiere di San Marco, e tutta la documentazione video di esposizione dei vari interventi.

Non é facile, ripeto, condensare in pochge righe gli interventi molto interessanti e esaustivi delle obbiezioni che muoviamo contro questo scellerato progetto.
Ad iniziare da Mario Bencivegni che ci ha con molta chiarezza illustrato quanto disastrosi siano stati alcuni progetti di parcheggio interrato in quel di Firenze, a cominciare dall'area della Fortezza da Basso. Il tutto illustrato da una documentazione fotografica precisa. E cosa dire di un bellissimo giardino distrutto per lasciare il posto ad un parcheggio interrato all'Isolotto, con i lavori interrotti lasciando l'area al degrado e in condizioni disastrose?
Non è possibile sintetizzare l'intervento della Signora Gai che con dovizia e puntigliosità ci ha descritto la storia del Complesso Monumentale di San Bartolomeo. Per cui rimandiamo alla lettura, speriamo non tarda, del libro.
L'intervento del dott. Mauro Chessa, pur non entrando in discussione dei contenuti della relazione geologica, ha evidenziato come questa fuoriesce da tutte la legislazione in materia. Come non siano stati rispettati i canoni per una corretta ed esaustiva analisi idrogeologica e sismica da parte della ditta esecutrice i lavori. Ma soprattutto ha evidenziato come nell'iter procedurale, la Conferenza dei Servizi non abbia in alcun modo verificato nessuna di queste disattenzioni.
Marco Cei ci ha illustrato la situazione del verde attuale in tutta la città con un occhio particolare alla zona orientale. Ma interessante è stata la sua analisi storiografica della crescita della città, in modo particolare dopo la costruzione della terza cinta muraria in relazione al verde. Non è mancato soprattutto nelle proposte per un risanamento e correzione del verde da errorri commessi nei decenni trascorsi.
Lorenzo Cristofani ci ha emozionato con i suoi dolci ricordi della frequentazione, quale giocatore in erba, del campino oggi lasciato in abbandono, proprio in previsione di una richiesta di recupero, quandoi i nostri amministratori hanno dimostrato cosa significhi per loro il recupero. Ha illustrato con dovizia di particolari e precisione le proposte che il Comitato fa per l'utilizzo di questa area a favore della socialità del qurtiere, non solo con la realizzazione di un vero giardino, ma anche di spazi per i bambini, per gli anziani. Non ultimo la bellissima proposta di riportare parte della zona ad orti.
Proposta ripresa nella conclusione dell'intervento che Antonio ha fatto a nome del Comitato. Dopo un intervento dove ha esposto la storia, seppur breve ma già intensa della battaglia intrapresa dal Comitato di Cittadini del quartiere per impedire la scempio di questa bellissima area con una cementificazione, oltremodo assai pericolosa andando ad interferire con la falda acquifera.

In attesa che esca il libro cercheremo di pubblicare l'intervento fatto a nome del Comitato da Antonio e vedremo se fosse possibile anche la pubblicazione di altri interventi

Lettera agli Assessori

Pistoia, 21 novembre 2011
Ø      All’Assessore alla  viabilità e infrastrutture, Mobilità urbana e metropolitana, Trasporto pubblico locale, Decentramento e Partecipazione, Politiche per la collina e la montagna, Polizia Municipale del Comune di Pistoia
Ø      All’Assessore alle politiche relative alla pianificazione territoriale, alla pianificazione dei trasporti e alla polizia provinciale della Provincia di Pistoia
Ø      All’assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Toscana
E p.c.
Ø      Al Sindaco del Comune di Pistoia
Ø      Al Presidente della Provincia di Pistoia
Ø      Al Presidente della Regione Toscana
Oggetto: Per una mobilità pubblica e partecipata
Gentili Assessori,
il giorno 19 novembre 2011 si è svolta presso l’auditorium “Terzani” della Biblioteca S. Giorgio di Pistoia una assemblea sulla questione della mobilità in provincia di Pistoia, promossa dall’Associazione umanista “Su la testa”, dai Cobas Trasporti, dal Comitato “No parcheggio sotterraneo”, dal Comitato “Viva la porrettana viva”, da Legambiente Pistoia e da WWF Pistoia.
Al termine dell’assemblea, in cui sono emerse  varie criticità in merito alla questione della mobilità in Provincia di Pistoia, è stata sottoscritta dai cittadini presenti  la lettera allegata alla presente  e che vi inoltriamo al fine di avviare con le SS.LL. un percorso condiviso  per una mobilità pubblica e partecipata secondo  le modalità previste dalla legge regionale 27.12.2007, n.69 e  i criteri esposti nella lettera stessa.
Si ringrazia per l’attenzione e in attesa di una vostra sollecita risposta vi porgiamo distinti saluti.
                                                                            
                                Per il Coordinamento “Per una mobilità pubblica e partecipata”
                                                                                                                            (Carlo Dami)

Articolo

Di seguito l'articolo da noi scritto e uscito sul bollettino del Comitato "Viva La Porrettana Viva" e distribuito sabato 19 all'Assemblea sulla Mobilità e domenica al Convegno sulla Salvaguardiadel Complesso Monumentale di San Bartolomeo


            NO AL PARCHEGGIO SOTTERRANEO
            IN SAN BARTOLOMEO IN PANTANO!

E’ un dato oramai acquisito non solo in Italia, ma bensì in tutta Europa. Tutte le città, piccole o grandi che siano, storico-artistiche e con vocazione turistica tendono a liberare i centri storici dal traffico veicolare. Non comprendiamo le motivazioni che spingono l’Amministrazione della nostra città a dirigersi in senso contrario a questa pratica oramai diffusa.

A dire il vero nel PIANO della MOBILITA’ si può leggere:

“Un capitolo speciale il PUM lo dedica al centro storico in quanto assume e condivide i principi e gli         obbiettivi del Piano del Centro Storico (Piano Cervella n.d.r.) e quindi opera in funzione di scelte di RIQUALIFICAZIONE, il recupero delle piazze storiche della città attraverso l’eliminazione della sosta, cercando e garantendo, comunque, l’accessibilità tramite IL TRASPORTO PUBBLICO, la realizzazione di aree di sosta alternative RISERVATE AI RESIDENTI e di più idonei percorsi pedonali e ciclabili”

Da parte nostra totale condivisione di questa prospettiva: RIQUALIFICAZIONE della zona con il recupero della piazza San Bartolomeo, e proponiamo la stessa sorte anche per piazza San Lorenzo, alla vita e alla socialità del quartiere.
In questa direzione si dirige pure il Piano Cervellati (Piano per il Centro Storico).

 “recupero della piazza……recuperandola integralmente alla mobilità pedonale.
 ……con l’eliminazione dei parcheggi attuali nella piazza, circa 50 stalli, si propone la sistemazione di un nuovo parcheggio nell’area alle spalel della basilica.
 …..il parcheggio, in ACCORDO CON IL PIANO della MOBILITA’, può essere interrato….”

Certo: il Piano Cervellati, volendo, prevede anche la possibilità di un parcheggio interrato, ma in ACCORDO con il PUM.
Ed abbiamo letto cosa prevede per la zona di San Bartolomeo il PUM: RIQUALIFICAZIONE, eliminazione della sosta di auto, ma soprattutto aree di sosta “RISERVATE AI RESIDENTI”.

Per questo noi appoggiamo il Piano Cervellati affermando che debba essere realizzata la prima e vera proposta: parcheggio di 50 stalli dietro la chiesa.
E su questo la nostra proposta è chiara e semplice: LEGALIZZAZIONE del parcheggio già presente (anche se abusivo, illegale…ma a pagamento) dietro la chiesa, che preveda il rispetto della  situazione attuale presente in via e piazza S. Bartolomeo: 24 stalli gialli, 26 blu, 2 invalidi e 6 moto.
Recupero della restante area a giardino pubblico, con il mantenimento delle alberature presenti.
In tal modo si libera la piazza senza alcuna modifica (peggiorativa) del traffico.
Il parcheggio interrato esula dalla “sosta alternativa riservata ai residenti”, e si pone semplicemente come OPERAZIONE SPECULATIVA DELLA CURIA, proprietaria dei terreni.

Ed ecco allora che comprendiamo le motivazioni che spingono l’Amministrazione a eludere i loro stessi Piani, a calpestare i diritti dei cittadini, ad autorizzare uno scempio che potrebbe coinvolgere tutta la città.
Denunciamo il comportamento degli uffici del Comune e l’Amministrazione come servilismo, assoggettamento ad un POTERE FORTE.

Per concludere ricordiamo che il parcheggio interrato si svilupperà su tre piani andando ad una profondità di circa 12 metri in una zona dove la falda acquifera è ad appena 2,5/3 mt. dal piano di campagna.
Anche in questo l’Amministrazione elude un suo Piano (N.T.A. del P.R.G.) dove si può leggere:
 “1 INTERVENTI IN SOTTERRANEO – La realizzazione di parcheggi sotterranei e di opere e locali interrati interferenti con la falda dovrà essere preceduta da un monitoraggio della falda acquifera e delle sue variazioni stagionali oer poter prevedere, e quindi prevenire. eventuali interazioni negative tra le strutture in progetto e quelle esistenti”

Monitoraggio non solo non effettuato, ma neppure previsto o proposto dagli uffici comunali.
L’ASSOGGETTAMENTO, il SERVILISMO verso LA CURIA di tecnici e Amministratori è TOTALE!

lunedì 14 novembre 2011

Comunicato Stampa

Il Comitato cittadino contro il parcheggio di San Bartolomeo in Pantano intende respingere con forza il “percorso informativo e partecipativo” che ha intrapreso il Comune nella sua forma attuale.
Non riteniamo che con la forma assunta si attui alcun principio di democrazia e partecipazione dei cittadini.
Sappiamo tutti, e lo sanno anche gli assessori coinvolti nell’operazione, che pochi cittadini utilizzano il mezzo telematico. Ancor meno per esprimersi.
Vogliamo chiedere agli assessori competenti di voler organizzare un vero percorso di consultazione, un vero confronto con i cittadini, se veramente è questo quanto essi vogliono.
Percorso che non può passare che per ASSEMBLEE di quartiere e cittadine.
Solo l’ASSEMBLEA popolare può garantire un vero momento di informazione da parte dei tecnici e degli amministratori del progetto e le sue complicanze.
Solo l’ASSEMBLEA popolare garantisce un vero confronto con i cittadini. In questa istanza democratica tutti i cittadini possono esporre le loro rimostranze, opposizioni, proposte alternative.
Solo l’ASSEMBLEA popolare può garantire un vero dialogo e confronto tra amministratori e cittadinanza.
Ogni altro metodo lo riteniamo strumento atto solo per esimersi da un reale e vero confronto con i cittadini.
Pertanto non parteciperemo, e daremo l’indicazione di non parteciparvi a tutto il quartiere e a tutta la città.
Rimanendo in attesa che vogliate organizzare ASSEMBLEE nel quartiere e nella città tutta.

Pistoia  14 Novembre 2011            

 Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”

sabato 12 novembre 2011

Convegno

Associazione “Pistoia città di tutti” ,
Comitato “No parcheggio sotterraneo in San Bartolomeo”
Gruppo “Qualità dell’abitare Libera Officina Primo Maggio”
L’ANTICO ORTO MONASTICO
DI SAN BARTOLOMEO IN PANTANO
E IL SUO DESTINO
NO al mega-parcheggio interrato SI al verde pubblico
Forum aperto alla cittadinanza
Pistoia, Convento di San Domenico, Sala Conferenze
Domenica 20 novembre 2011, ore 15.00-18.30

venerdì 11 novembre 2011

cena di autofinanziamento

   Giovedì   17   Novembre
           ore  20.00
via Argonauti, 10 - PISTOIA

          MENU'                                          
    crostini toscani
    pasta al ragù
    fettunta
    fagioli a altre verdure da condire
    pecorino del pastore
   dolci vari

                OLIO di FRANTOIO prodotto
                da appartenenti al Comitato
                VINO NOVELLO di contadini amici

 per prenotarsi tel 339 1635431(Antonio)                                                           
 

prezzo    10.00

                                                                                                        
         
                  Il Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”
                  si riunisce il 2° e 4° martedì del mese

si mangia bena
si spende poco
non si arricchisce un evasore
ma si finanzia una lotta


martedì 8 novembre 2011

LE CAUSE HANNO UN NOME BEN PRECISO: DISSESTO IDROGEOLOGICO


Ottobre-Novembre 2011. In Italia abbiamo avuto tre eventi atmosferici di notevole consistenza ed a questi hanno fatto seguito altrettanti eventi catastrofici: un allagamento (Roma) e due alluvioni (Spezzino-Lunigiana e Genova).

I cittadini piangono i MORTI
Gli speculatori se la ridono (ricordate L’Aquila?) per i lauti profitti che faranno con gli APPALTI per le RICOSTRUZIONI
I politici sono impegnati nello sport a loro più congeniale: lo SCARICABARILE

Tutti impegnati a commemorare i morti; tutti a dichiarare giornate di lutto; tutti a fare la conta dei danni; tutti a chiedere SILENZIO nel rispetto dei morti e dei danni.
Noi siamo con le popolazioni che soffrono (Loro, non i politici e gli speculatori), siamo con il loro (Loro, non dei politici e gli speculatori) dolore.
Però non intendiamo né possiamo stare in silenzio.

E forte gridiamo: LA RESPONSABILITA’ ESISTE, LA CAUSA E’ CHIARA ed ha un nome ben preciso:
     D I S S E S T O     I D R O G E O L O G I C O!!!

Dissesto idrogeologico significa: disboscamenti selvaggi; cementificazione; riduzione degli alvei dei fiumi in canali (spesso pure di dimensioni ridotte) di cemento; costruzione di parcheggi interrati intercettando la falda acquifera; coprire centinaia di ettari di terreno con teli impermeabili; perforare montagne magari per opere inutili ma speculative (il TAV FI-BO ha solo ridotto di 10 minuti il percorso tra queste due città, rispetto alla linea “storica”, quando bastava qualche miglioria su questa seconda e si sarebbero risparmiati (noi cittadini) miliardi e il prosciugamento di decine di sorgenti già oggi (e domani?); strade, superstrade, autostrade ovunque….e la lista potrebbe continuare.

Una società che pone al suo centro non l’Uomo, bensì i Consumi ad iniziare dall’auto non può avere alcun futuro.

Una domanda ai nostri amministratori:
       COSA PUO’ COMPORTARE l’INTERCETTAMENTO
     DELLA FALDA ACQUIFERA?

Sì, perché il parcheggio che la CURIA intende costruire in San Bartolomeo in Pantano e che voi volete autorizzare andrà con i suoi 12 metri di profondità ad intercettare la falda che si presenta ad appena 2,5/3 metri dal piano di campagna.

Noi, una cosa abbiamo compreso: NIENTE SARA’ COME PRIMA.

Se non siete capaci di garantire al 100% che niente accadrà nei prossimi decenni; se anche un solo 10% di eventualità esiste (ed esiste); ebbene, noi gridiamo forte:

IL PARCHEGGIO INTERRATO DI SAN BARTOLOMEO
IN PANTANO NON LO SI DEVE COSTRUIRE.

Ovviamente non ci possiamo né dobbiamo accontentare di vostre “assicurazioni” basate solo sul nulla. Di esperienze in Italia ne abbiamo a iosa: dicevano anche al Vajont che niente sarebbe accaduto: la paleo-frana non si sarebbe mai mossa. Solo per prendere il caso più eclatante…..anche a Genova niente sarebbe accaduto quando riducevano i fiumi in canaletti di cemento e cementificavano tutto l’ex alveo.


FERMARLI E’ POSSIBILE !
FERMARLI E’ UN DOVERE !


Il Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”
si riunisce il 2° e 4° martedì del mese
in via Argonauti, 10 PISTOIA


Pistoia novembre 2011