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domenica 18 marzo 2012

SABATO 24 MARZO 2012
Ore 16 STAZIONE FF.SS. Pistoia
Manifestazione-Corteo d'informazione




Il TAV è un’opera inutile, dispendiosa, distruttiva.


Il governo Monti ha risposto ai 360 Tecnici (scienziati, docenti universitari, studiosi) che affermano le 150 ragioni per dire NO al TAV con un documento in 14 punti, che si è dimostrato frutto di falsità e bugie.

La Lotta della Valle che Resiste, si protrae oramai da 23 lunghissimi anni. I valsusini, sempre più decisi a salvaguardare il loro territorio, sempre più convinti nel voler lasciare in eredità ai loro figli una valle viva, ci insegnano che solo la Lotta e la Resistenza possono pagare e permettere la salvaguardia del territorio dal-le Speculazioni mafiose del potere.

Non sono stati sufficienti 40 arresti di militanti (della Valle, di Torino, di varie città della penisola, com-preso un militante pistoiese) per intimorire e far arretrare il Movimento No Tav. Tutt’altro: questa operazio-ne repressiva, e ogni giorno che passa la Procura di Torino dimostra che questa è solo frutto di rappresa-glia, di vendetta, ha rafforzato la Valle che Resiste. Ha “esportato” il Movimento su tutto il territorio della penisola.
Il Tav è diventato il simbolo di Lotta e Resistenza per tutti coloro che nei propri territori combattono battaglie in difesa dell’ambiente come dei Beni Comuni, di salvaguardia del territorio da operazioni speculative e distruttive.
A Pistoia la Lotta contro il Parcheggio sotterraneo in S. Bartolomeo, il Movimento per una mobilità pubblica e rispettosa dell’ambiente (mentre in Val di Susa si vuole costruire una nuova linea ferroviaria dove esiste già un linea Internazionale, qui si punta a eliminare la Porrettana e si taglia il Trasporto Pub-blico Locale) il Movimento per i Beni Comuni, l’opposizione alla terza corsia dell’autostrada, impegna tutta la città nella difesa di un territorio già martirizzato dall’uso smodato di coperture di centinaia di ettari di terra con teli impermeabili alle piogge e al sole, dall’uso eccessivo di pesticidi e di ogni altra forma di veleni nei vivai.

CONTRO la repressione del Movimento NO TAV;
 CONTRO l’imposizione di opere inutili e lo sperpero di denaro pubblico a favore di interes-si privati.
 CONTRO la speculazione della Curia su una zona verde utilizzabile per interessi pubblici;
 CONTRO la cementificazione del territorio pistoiese!
 CONTRO la centrale a metano che la Repower vuole costruire al Bottegone;
 PER la difesa dei Beni Comuni e il rispetto del voto referendario;
 PER la chiusura di tutti gli inceneritori esistenti e il blocco dei nuovi progetti e per la ridu-zione, il riciclaggio e il riutilizzo dei “rifiuti”;
 PER la Liberazione dei manifestanti arrestati: Liberi/e Tutti/e;
 PER la Liberazione di Antonio;
 In solidarietà a Luca Abbà;


                             COORDINAMENTO PISTOIESE “NO TAV”

venerdì 2 marzo 2012

Lettera di Antonio Ginetti

Pistoia 1 marzo 2012


     Come ben sapete sono impossibilitato a presenziare questa importantissima iniziativa, alla presentazione degli Atti del Forum al quale ho dato un non piccolo contributo per lo svolgimento. Un Libro che comunica a tutta la città che la nostra opposizione, ferma e decisa, contro la devastazione di questa opera “NON NECESSARIA”, solo speculativa, oltretutto di un Ente che ci parla di ben altre cose. Un Libro che dovrebbe far comprendere ai nostri amministratori che il loro consenso ad effettuare questa opera elude i fondamenti della democrazia. Si autorizza un’opera di distruzione e speculativa in barba alle più che giustificate richieste dei cittadini, di tutta la Società Civile pistoiese.


     L’aver partecipato ad una manifestazione in Val di Susa è stato sufficiente per togliermi la Libertà, per il mio arresto prima e la successiva concessione degli arresti domiciliari, dove tuttora mi trovo. Non intendo ora entrare nel merito dell’arresto, ma intendo porre la vostra attenzione su quanto sta accadendo in questi giorni in Valle di Susa. Sabato circa 75.000 persone hanno marciato lungo le strade della Valle (una valle i cui abitanti sono circa 40/45.000) per dire, l’ennesima volta, NO alla devastazione della Valle, NO ad un’opera inutile e dispendiosa: 20miliardi, in un momento in cui si chiedono ai cittadini sacrifici per salvare le banche, mentre si tagliano le spese per la scuola, la ricerca, la sanità, i servizi sociali. Non passano neppure due giorni e con una operazione militare, senza alcuna copertura legale, si è occupato illegalmente terreni privati onde poter allargare il non-cantiere. E’ dal 27 di giugno che in zona La Maddalena dicono che esista un cantiere. Ma nessun lavoro vi si è sviluppato in questi sei mesi. Come giustamente dicono i Comitati della Valle: esiste un fortino militare, già costato più di venti milioni di euro ai contribuenti italiani. Un territori militarmente occupato: dove si produce uno dei vini di maggiore altura (1.000 slm circa) con rispettivo impedimento di accesso ai proprietari, un Museo archeologico chiuso , una zona neolitica completamente distrutta dalle ruspe.
     Alla popolazione che rivendica il diritto di lasciare ai propri nipoti un territorio sano e vivibile; lo stato risponde trasformando questa giusta esigenza in questione di ordine pubblico, con un utilizzo spropositato di carabinieri, polizia, alpini, uso di gas CS (proibiti dalle convenzioni internazionali), manganelli, donne e anziani spediti all’ospedale. E cosa dire del mio amico Luca Abbà, caduto perché inseguito sul traliccio?
Ma tutti voi, se capaci li liberarvi dalla propaganda dei media asserviti, potete vedere cosa accade in Valle.
E’ ovvio che oggi lo stato, pur sapendo di non avere le risorse per questa inutile opera, non può tornare indietro. Non può permettere di perdere una battaglia che i cittadini combattono da venti anni. Devono dimostrare che il popolo non può né deve vincere contro la Speculazione.


     Nel piccolo della nostra battaglia, combattuta con le sole nostre etiche e corrette IDEE, e solo queste, però forti e vincenti, abbiamo avuto dimostrazione di come i nostri amministratori intendono sconfiggerci: con la Forza delle armi. Che queste sole posseggono. All’Assemblea del 14 luglio in piazza circa 40 tra polizia, carabinieri e tutta la squadra Digos, erano in Piazza San Bartolomeo. Per una semplice riunione del nostro Comitato ben 12, sempre tra carabinieri, polizia e Digos. Messaggi lanciati contro il quartiere per dirci cosa sono capaci di fare.
Ovviamente non ci siamo fatti intimorire. Siamo andati avanti sapendo che la Ragione sta dalla nostra parte. E questo Libro che oggi presentiamo lo sta a dimostrare.
     Non mi posso esimere da inviare un ringraziamento molto caloroso alla dottoressa Lucia Gai e al Dottor Gianluca Chelucci che condividono la nostra battaglia e tanto stanno facendo per salvaguardare il Complesso Monumentale di San Bartolomeo .

Grazie dell’attenzione
 Antonio Ginetti

Lettera al Vescovo

Egregio Mons. Mansueto Bianchi,
spesso Ella ci trasmette perle di saggezza umana a riguardo della vita dell’uomo, improntati su “stili di vita più sobri”.


La cronaca locale non manca mai di comunicarci questi suoi calorosi appelli.

Ogni qualvolta vediamo sulla cronaca di questa bistrattata città articoli riferenti a Lei, con avidità ci gettiamo nella lettura, onde respirare a pieni polmoni quell’aria sana che Ella ci sa tanto bene trasmettere.

Tra di noi però un seme della discordia si fa largo e si trasmette come virus ancora sconosciuto.

Qualcuno osa mettere in dubbio che Ella sia a conoscenza di quanto i suoi uffici della Curia Vescovile stanno facendo in quel di San Bartolomeo.

Vogliamo poter pensare che Ella sia a conoscenza che negli Orti dell’ex Monastero di San Bartolomeo in Pantano, la Curia, in consorteria con una S.P.A. di Napoli, ai cui vertici han dovuto aprire una carta d’Italia per erudirli sulla collocazione geografica della nostra piccola città, intende edificare un Parcheggio Sotterraneo su tre livelli per una capienza di circa 340 posti-auto.

Non intendiamo tediarLa con la descrizione del progetto, con l’informazione che i bellissimi alberi presenti in loco verranno tutti abbattuti, con l’intercettazione della falda acquifera che questa opera comporta e il conseguente (eventuale) rischio idrogeologico a cui si sottopone tutta la nostra piccola città, con l’incremento del traffico veicolare che questa opera porterà nel quartiere di San Marco.

Una problematica però non ci possiamo esimere dal presentarLe: il CANTIERE.

Per l’edificazione di questa opera (ci permetta di comunicarLe che un terreno di 4.700 mq verrà scavato per una profondità di circa 12 METRI, con la conseguente asportazione di qualcosa come 53.000 mt. cubi di terreno. E l’inserimento di non meno di 10/15.000 metri cubi di cemento) occorreranno circa due anni di lavori; effettuando altresì una non piccola modifica di una porzione di creato.

I camion, di grossa capacità, in special modo per strade certamente non congegnate per si tanta proporzione e pesantezza, percorreranno Piazza di San Bartolomeo per immettersi nella stretta via del Pantano, mantenendosi ad una distanza dalla chiesa romanica di San Bartolomeo in Pantano a non più di 2/3 metri, e passando ad una distanza di meno di un metro dal campanile della stessa. Ripetiamo: quotidianamente circa 20/30 camion di grosse dimensioni, passeranno a ridosso della chiesa e del campanile di San Bartolomeo per almeno due anni. Veramente si vuol pensare che questo non possa (o potrà) avere effetti negativi sulla stabilità dei medesimi?

Vorremmo parlarLe anche dei problemi che prima il cantiere, poi il parcheggio crea a noi cittadini. Ma per questo richiamiamo l’Appello, che ha ottenuto la firma di circa 1.300 di residenti la parrocchia di San Bartolomeo come di tutta la città, consegnato ai suoi uffici della Curia Vescovile il 1 e il 7 dicembre, anche se il virus di cui dicevamo all’inizio ci pone il dubbio che Ella mai abbia preso visione di questo.

Diversamente saremmo portati a dare ragione a coloro che insinuano brutte parole sui suoi appelli all’utilizzo sempre più ridotto dell’auto, a non percorrere la strade cittadine dalle auto, al giusto utilizzo dei mezzi pubblici e delle biciclette.

Confidiamo in una sua lettura di questa e che voglia rispondere ai nostri dubbi sulla reale necessità di questo parcheggio, riuscendo a liberare dalla opinione che questa sia solo una opera Speculativa, ancorché di cementificazione, ancorché di peggioramento delle condizioni di vita dei residenti di tutta la zona orientale del Centro Storico.



Con ossequi Le porgiamo i nostri saluti


Pistoia 28 febbraio 2012

Comitato “NO Parcheggio Sotterraneo
San Bartolomeo in Pantano – PISTOIA