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mercoledì 31 ottobre 2012

Comunicato stampa

Comunicato stampa




“ N.T.A. del P.R.G.-stato Modificato a seguito di accoglimento di osservazioni

                                       APPENDICE

                     PIANO PER LA CITTA’ STORICA
 NORMATIVA DI RIFERIMENTO IN SEGUITO AD ACCOGLIMENTO DI      OSSERVAZIONI PER LE TAVOLE:

1) Quadro generale degli interventi (quadro 1° e 1b) scala 1:1000
2) Interventi edilizzi – Atlante dei tipi scala 1.2000
3) Interventi negli spazi pubblici e nelle aree verdi scala 1.2000

VARIANTE AL P.R.G. per la definizione del Piano della Città Storica

Novembre 2007
(Pag. 27)


La realizzazione degli interventi sopraelencati non potrà prescindere dalle seguenti prescrizioni:

1. Interventi in sotterraneo – La realizzazione di parcheggi sotterranei e di opere e locali interrati interferenti con la falda dovrà essere preceduta da un monitoraggio della falda e delle sue variazioni stagionali per poter prevedere, e quindi prevenire, eventuali interazioni negative tra le strutture in progetto e quelle esistenti.


Questo, quanto prescrive il Piano Regolatore Generale.
Noi sappiamo che la Parrocchia di San Bartolomeo, l’Asilo infantile Regina Margherita e la Napoletana parcheggi Spa, proponenti la realizzazione del parcheggio interrato nell’area degli ex-orti di San Bartolomeo, non hanno realizzato nessun monitoraggio della falda.
Se loro dicono di averlo effettuato, li invitiamo a depositare tali risultati all’ufficio competente, come avrebbero dovuto fare già da tempo.
Diversamente non hanno adempiuto ad una prescrizione basilare, senza l’assolvimento della quale nessuna autorizzazione potrà essere concessa.



Pistoia 31 ottobre 2012

Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”
San Bartolomeo in Pantano – PISTOIA




mercoledì 17 ottobre 2012

Proposta di Ri/Utilizzo

Quello che segue è la Proposta che invieremo a Sindaco, Curia e parroco per un corretto utilizzo sociale
dell'area oggetto del Progetto di parcheggio interrato che tenacemente abbiamo combattuto.
Sappiamo che tuttora Curia e S.P.A. esecutrice dei lavori stanno "lavorando" nei corridoi e nelle
stanze del potere per poter effettuare questa speculazione edilizia.
Con questa Proposta intendiamo chiedere alla Curia che ci dica se ha a cuore la Comunità
oppure ha interessi puramente speculativi; al Comune chiediamo di non tergiversarte oltre e passi
ad agire nell'interesse dei cittadini, base della Democrazia, come tantissime volte ci sentiamo dire.


Proposta di Ri/Utilizzo

dell’area degli ex orti

di San Bartolomeo in Pantano

Per un giusto e corretto
utilizzo sociale del territorio

Proposta elaborata dal Comitato
“NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”
San Bartolomeo – PISTOIA

Ottobre 2012



     Il Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO” di San Bartolomeo, in questo ultimo anno si è molto speso in un lavoro di informazione dei residenti, come di tutti i cittadini pistoiesi, per far conoscere le criticità presenti nella realizzazione di un parcheggio interrato nell’area a verde (ex orti) che circonda il Complesso Monumentale dell’ex Monastero di San Bartolomeo in Pantano. Area volutamente portata all’abbandono, per un suo degrado onde poter presentarsi, ed essere credibili, con un “Piano di Recupero”. Vogliamo ricordare lo sfratto dato alla MCL che gestiva un Circolo negli ampi e bellissimi spazi posti nel piano a terra del Complesso Monastico che si affaccia sul giardino posto nel retro della chiesa. Vogliamo ricordare lo sfratto dato alla società che gestiva ed utilizzava il campino di calcio, come anche la demolizione dell’immobile che ospitava il campo di bocce.

     Tutto questo in un’ottica di portare l’area al degrado per poter essere convincenti per un suo “recupero”. Ma noi diciamo che trattasi di solo abbandono, ragion per cui necessita solamente di una sua ri/utilizzazione. Oltretutto il suo (eventuale) “recupero” non può essere l’esportazione di qualcosa come circa 53.000 metri cubi di terreno vergine per collocarvi un circa 15-20.000 metri cubi di cemento.
Senza contare che si sottopone la città a possibili rischi idrogeologici per l’interferenza con la falda acquifera presente (per di più: “sospesa”)! Senza contare il grave peggioramento della qualità della vita dei residenti il quartiere dovuto al vertiginoso aumento del traffico.

NO! Questo non significa recuperare, ma CEMENTIFICARE!
Questo è, e chiamiamolo col suo vero nome: SFRUTTAMENTO SPECULATIVO!

     Su questo nostro convincimento abbiamo trovato l’appoggio di tutta la cittadinanza, dimostrataci dalle oltre 1.300 firme che Vi abbiamo consegnato. Abbiamo trovato il sostegno di tutta la città intellettuale dimostrata nel Convegno di domenica 20 novembre 2011 e confermata nell’incontro che l’Amministrazione Comunale ha avuto con le Associazioni culturali e ambientaliste mercoledì 30 novembre sempre dello scorso anno.

     Le tante idee che ci hanno espresso decine di residenti il quartiere, come di altre zone della città, oltre ad alcuni tra i più stimati intellettuali della città, ci hanno convinti della correttezza di presentare un PROGETTO per il RI/UTILIZZO SOCIALE di questa area lasciata, ripetiamo, volutamente e speculativamente al degrado.

     Siamo i primi, quali residenti il quartiere, a dare il plauso alla pedonalizzazione di via e Piazza san Bartolomeo, che la nuova Giunta ci ha garantito si svilupperà entro l’anno solare, e pensiamo che questa area che ben si connette con una piazza libera dalle auto e resa alla socialità, debba diventare un unico insieme con la piazza sressa. Con un utilizzo completo delle capacità che essa offre in quanto a verde, a possibilità di organizzazione di spazi per bambini, per anziani, per tutto il quartiere. Per valorizzare anche in senso culturale e di recupero storico di quanto abbia rappresentato per il Monastero questa area: parliamo di recuperare parte di questa superficie ad ORTI.

     In questa ottica intendiamo articolare e presentare un Progetto, che sia il più ampio possibile e rispettoso dei Piani di attuazione che l’Amministrazione si è data per una corretta gestione del territorio, con particolare riferimento al Centro Storico.

     Sappiamo assai bene che questa area è di proprietà privata. Ma sappiamo anche che la proprietà si chiama Curia, ossia la Chiesa. Ci dicono continuamente che la Chiesa non è una Società economica (di lucro). Ci dicono che la Chiesa è piuttosto un Ente morale a servizio della comunità.
Ed allora, le critiche che già ci vengono mosse, di voler operare su terreni privati vengono meno proprio per le finalità della Chiesa stessa. I beni della Chiesa devono essere considerati della comunità ed al servizio della medesima.
Siamo pertanto certi che la Curia non vorrà porre ostacoli per l’attuazione di questo Progetto Sociale e Comunitario. Diversamente, ossia qualora volessero persistere nell’attuazione dello scellerato e distruttivo progetto speculativo del parcheggio sotterraneo ben poco turbamento il vescovo dovrebbero trovare nelle nostre denunce. Dimostrando nella triste realtà che queste nostre accuse di speculazione non sono campate in aria.

Veniamo dunque a presentare questo nostro progetto che prevede la suddivisione dell’area in quattro differenti utilizzi.

>>>1) Nell’area retrostante la chiesa proponiamo l’edificazione di un parcheggio, così come proposto dal Piano Cervellati di 40/50 posti-auto. E previsto anche nel Piano Urbano della Mobilità tuttora in attuazione. Possiamo liberare così dalla sosta delle auto via e piazza San Bartolomeo, e vogliamo pensare anche via di Porta al Pantano. Ovviamente parliamo di un parcheggio da riservare esclusivamente alla sosta dei residenti. Anche in previsione di un allargamento della ZTL che comprenderà pure tutta questa zona urbana, e quindi pensiamo ad un futuro prossimo senza traffico veicolare “esterno”.
Questo parcheggio lo si potrà collocare a ridosso del muro di cinta del giardino della scuola dell’infanzia Regina Margherita che confina con questa area. Potendo così mantenere una dovuta distanza (non meno di 15 metri) dall’abside della chiesa, in modo da non recare danno alcuno alla medesima. Per questo si può pensare ad un’apertura per il transito veicolare nel muro lungo via del Pantano, come era previsto anche nel progetto del parcheggio interrato. In tal modo si evita alle auto l’utilizzo dell’attuale ingresso.
Tale parcheggio avrà cura di collocarsi senza arrecare danni alle alberature presenti, così come richiesto dal Piano Cervellati. Salvaguardando così i bellissimi Pini Domestici presenti in numero di tre lungo il muro di confine con via di Porta al Pantano e cinque, in parallelo al muro perimetrale del giardino dell’Asilo.

>>>2) Nell’area restante nell’asse nord-sud con confini il giardino già nominato dell’Asilo ad est e l’area attualmente occupata dal campino di calcio a ovest si provvederà alla realizzazione di un giardino pubblico. Partendo dalla salvaguardia dei Pini Domestici e del bellissimo esemplare di Pioppo provvederemo alla piantagione di nuove alberature di pregio. Una siepe sarà di confine tra questo giardino e il parcheggio di cui sopra. Ossia, avremo cura che tutto sia in forma naturale, senza utilizzo di murature in verticale, oltre a quelle già esistenti. Una stessa filatura di alberi adeguati dividerà questa porzione dell’area recuperata a giardino con la superficie oggi predisposta a campino di calcio, ma sulla quale intendiamo sviluppare la quarta proposta.
L’utilizzo pedonale e ciclabile dell’attuale ingresso all’area rappresentata dal cancello permetterà di evitare che pedoni e biciclette debbano utilizzare lo stesso ingresso delle auto che raggiungono il parcheggio. Inoltre avremo l’opportunità di prevedere lungo l’asse a ridosso dell’abside e dell’ex complesso monastico un piazzale che colleghi il giardino col parcheggio e con l’area degli orti. Si chiede pertanto un arredo urbano di qualità, che riesca ad unire in questo ampio spazio i quattro diversi utilizzi che prevediamo di questa area.

>>>3) Il recupero degli spazi, una volta utilizzati quale Circolo ricreativo, insistenti a ovest, subito dopo l’abside della chiesa nonché nella parte iniziale di questo nuovo giardino. Sarà cura dei progettisti inserirlo nell’ambito del giardino medesimo. All’uopo abbiamo parlato nel punto precedente del piazzale prospiciente questi spazi interni.
In questa superficie si provvederà alla realizzazione di un Centro di quartiere aperto alla socialità, ai bisogni di crescita dei bambini e dei giovani, ai bisogni di riposo degli anziani.
Un Centro di quartiere che vogliamo immaginare aggregante delle individualità e dei residenti il nostro quartiere, e aperto a tutta la città. Un Centro vitale per iniziative culturali e ricreative, che aiuti ad una miglior qualità della vita come già la riappropriazione della piazza, con l’eliminazione della sosta delle auto.

>>> 4) L’area attualmente organizzata a campino di calcio può rappresentare un Recupero della nostra identità storica, della nostra Cultura millenaria. Possiamo riportare in questo ampio spazio quello che è stato per un millennio e più l’utilizzo di tutta l’area di pertinenza: ORTI DEL MONASTERO.
Riportare questa porzione di area ad orti significa appunto un recupero culturale di quello che essa ha rappresentato nel corso della vita della nostra città. Non dimentichiamoci che il Mulino Grande di San Bartolomeo, che possiamo ben notare tuttora con la sua muratura “a conci” proprio prospiciente questa area sul suo lato ovest, nei secoli intorno al mille era la struttura “industriale” (se ci possiamo permettere l’utilizzo di questo termine), maggiore della città. Una città, Pistoia, nata, cresciuta e sviluppatasi sulle acque.
Per secoli le attività economiche della città sono state legate alla trasformazione dei prodotti della terra, e pertanto legate ai suoi corsi di acque, in special modo le Gore; una terra, quella che circondava la collina dove nasce la città di Pistoia, assai fertile, tanto da convincere i romani a edificarvi, un Castrum lungo il percorso della via consiliare Cassia. Rimandiamo l’analisi della storia dei Mulini e Frantoi sulla cui economia Pistoia è cresciuta e si è sviluppa, alla vasta letteratura esistente.

     L’Amministrazione stessa, con l’approvazione di un regolamento specifico ha compreso il valore sociale e culturale degli orti urbani.
Sarà cura dei progettisti la suddivisione di questa area in varie porzioni tali da rendere la coltivazione soddisfacente per le necessità alimentari di varie famiglie. Possiamo ben prevedere che le dimensioni possano darci la possibilità di creare un numero di orti abbastanza considerevoli.

     La piccola porzione di terreno utilizzata per il parcheggio non pensiamo sia di contrasto con la filosofia di utilizzo sociale e culturale dell’intera area, in quanto ci permette di liberare la Piazza, che con la sua futura pedonalizzazione addiverrà un tutt’uno con l’area sulla quale presentiamo questo progetto di recupero vero e reale, al servizio della socialità del quartiere come del tempo libero dei cittadini.

     In questa ottica molta importanza dovrà assumere il recupero degli ampi spazi dell’ex Circolo che con un corretto utilizzo potranno permettere a tutto il quartiere e non solo, di avere uno spazio di socialità, di vivibilità, di uso del tempo libero. Vogliamo immaginare uno spazio dove i nonni possono portare i nipoti e mentre i secondi corrono tra alberi su prati i primi discutono del tempo che fu al tavolo sotto l’ombra di un bellissimo Pino. E con un buon bicchiere di vino, perché no!

     Per mille e più anni i monaci e i loro contadini hanno vissuto questo territorio come alimentazione del corpo e riposo dello spirito.
In un mondo sempre più in affanno e che ci induce ad una esistenza vissuta in corsa, recuperiamo questo spazio così come lo hanno pensato e vissuto i nostri antenati.
Consegniamo al futuro e ai nostri eredi questo territorio così come i nostri avi lo hanno pensato, lo hanno vissuto e lo hanno saputo consegnare al nostro presente.