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lunedì 21 ottobre 2013

Il Comitato risponde

Per comprendere la lettera qui sotto riportata vi invitiamo aleggere il post di QUARRATAnews che trovate al seguente link:
      http://quarratanews.blogspot.it/2013/10/parcheggi-pistoia-san-bartolomeo-e-area.html



RIMANIAMO AL MERITO DI SAN BARTOLOMEO: BASTA PROPAGANDA E INTORBIDIMENTO DELLE ACQUE SU UN PARCHEGGIO PALESEMENTE IMPRATICABILE E ORMAI SUPERATO


Francamente, ci rimane un pò difficile rispondere a “cittadini”(?) che si nascondono dietro l'ANONIMATO e
fomentano un tifo casereccio più adatto ad uno stadio che ad un argomentato dibattito di merito. Noi, che come Comitato abbiamo sempre agito, e sempre agiremo, alla luce del sole, ci mettiamo nome e faccia, sopratutto quando abbiamo raccolto le firme di più di 3.000 tra residenti del quartiere e cittadini pistoiesi contro il parcheggio.
I nostri volantini li distribuiamo con le nostre facce al mercato; ai presidi ci sono i nostri corpi a volto scoperto e orgogliosi di combattere questa battaglia per la salvaguardia dei beni ambientali, sociali e artistici di Pistoia come l'area di San Bartolomeo in Pantano.
Perché chi tifa per il parcheggio di San Bartolomeo si deve vergognare di mettere il proprio nome? Di mettere la faccia? Perchè nascondersi dietro l'anonimato? Sono forse “cittadini”(?) poco (o niente) interessati alla qualità della vita dei residenti, ma piuttosto al lucro? Per niente interessati alla salvaguardia di Pistoia, ma piuttosto alla speculazione?
Ma lasciamo perdere le domande, visto che è facile capire chi si nasconde dietro quel “gruppo di cittadini” che tenta di esercitare ridicolepressioni sull'amministrazione comunale seminando malcelati veleni e rispondiamo invece alle loro acclarate falsità.

A) Nella N.T.A. (Nota Tecnica di Attuazione) del P.R.G. (Novembre 2007) così possiamo leggere a pagina 27:
4)....1.- Interventi in sotterraneo – La realizzazione di parcheggi sotterranei e di opere e locali interrati interferenti con la falda dovrà essere preceduta da un monitoraggio della falda acquifera e delle sue variazioni stagionali per poter prevedere, e quindi prevenire, eventuali interazioni negative tra le strutture in progettoe quelle esistenti.

Forse a questi “cittadini”(?) ANONIMI risulta che sia stato effettuato un monitoraggio sulla falda prima della concessione della fattibilità? A noi, che abbiamo fatto della conoscenza la prima nostra base dell'agire, NO!
Sicuramente lo sanno anche lorsignori, ai quali però questo “piccolo fatto” non interessa un bel niente.
Questo, cari “cittadini”(?) ANONIMI, significa che la concessione della fattibilità da parte degli Uffici competenti comunali è avvenuto in contravvenzione agli stessi regolamenti comunali.

Come dire ILLEGITTIMAMENTE!

E se non si è Legittimati non si può affermare di essere nella Legalità.
Noi, che non ci vergogniamo di mettere il nostro nome, siamo per la Legalità e la Legittimità, che sempre abbiamo rispettato; intendiamo sperare che lo vogliano essere anche questi “cittadini”(?) ANONIMI.
Sicuramente non lo sono stati gli Uffici comunali competenti, nel loro doppio gioco e ormai tra loro in guerra per bande, che questi ANONIMI frequentano.
Come siamo sicuri, visto che le bugie hanno le gambe corte, che un giorno sapremo anche le motivazioni (scambio di piaceri, regalie o cos'altro!) di tale ILLEGITTIMITA'.

B) Il parere favorevole della Conferenza dei servizi è stato dato contro il parere sfavorevole dei residenti, delle associazioni culturali e ambientali, della società civile. Naturalmente i “cittadini”(?) ANONIMI diranno: e chi se ne frega?
Ma sopratutto la conferenza dei servizi si è poggiata su documentazione FALSA, come l'analisi della falda non ancora effettuata ma presentata nel 2011, portando un documento raccattato su internet e cambiando la sola copertina. Ma sopratutto dando per buona la documentazione di una sola parte in causa: cioè la SPA che voleva effettuare la speculazione. Altri Tecnici né altri pareri, men che meno né i residenti nè i cittadini a volto scoperto mai si sono voluti ascoltare.

  1. I “cittadini”(?) ANONIMI affermano che il Genio Civile ha dato parere favorevole. FALSO !
    Vediamo allora cosa scrive il Genio Civile:
    Si comunica che a seguito dell'istruttoria eseguita sulla documentazione depositata,
    tenuto conto di quanto sopra prescritto, le indagini geologiche sono state eseguite in
    conformità alle direttive tecniche del Regolamento 53/R, pertanto si propone di
    procedere all'archiviazione del deposito in oggetto con esito positivo ai sensi
    dell'art. 9 c. 1 del Regolamento 53/R.”
E cosa dice l'art. 9 c. 1 del Regolamento 53/R? Leggiamolo insieme:
Art. 9 - Esito del controllo
  1. Qualora dal controllo risulti che le indagini geologiche siano state effettuate in conformità
    a quanto prescritto dalle direttive tecniche contenute nell’allegato A del presente regolamento, la struttura regionale competente dà comunicazione dell’esito positivo del controllo al comune interessato nei termini di cui all’articolo 6, comma 3, e provvede all’archiviazione delle indagini geologiche depositate.

Dunque, quanto scritto dal Genio Civile significa solamente che le indagini geologiche sono state effettuate nel rispetto del Regolamento 53/R. Né più né meno.

Quello che invece i “cittadini”(?) ANONIMI si dimenticano di dire è racchiuso nell'ultimo capoverso della relazione del Genio Civile. Ed allora lo riportiamo noi:
    Preme sottolineare che con Decreto del Segr. Gen. n. 26 del 11/04713 sono state
    approvate le modifiche alla perimetrazione delle aree a pericolosità idraulica della
    cartografiadel PAI sulla base di uno specifico e dettagliato studio effettuato
    dall'Autorità di Bacino del Fiume Arno, risultando l'area in oggetto in zona allagabile
    per eventi con tempo di ritorno di 200 anni (P1.2). Ricordato che tale pericolosità non
    era nota prima di tale studio, si ribadisce il principiodi precauzionegià contenuto nelle
    norme del Regolamento urbanistico (giustificato dai fatti durante i recenti eventi alluvionali), secondo il quale i locali interrati non sono ammessi in aree allagabili
    per tempi di ritorno minori od uguali a 200 anni”

E questo significa che il parcheggio in San Bartolomeo non lo si può edificare, ossia “NON E' AMMESSO” in quanto zona alluvionabile.

D) I “cittadini”(?) ANONIMI parlano di un ex fosso, quando sanno benissimo che trattasi di GORA. Che è cosa ben diversa da un semplice fosso, e ciò chiude definitivamente la questione, a meno che non si debba essere costretti a presentare un esposto alla procura per far emergere la verità, cosa che abbiamo messo in conto. Possiamo comunque invitarli a documentarsi, se non sulle Gore di Pistoia nei secoli (su cui vi è abbondante letteratura) almeno sul dizionario etimologico toscano. Precisiamo qui che le Gore, tutte, sono per definizione di proprietà del Demanio. Un po' di conoscenza forse non guasta neppure a lorsignori.
E la documentazione fotografica e di archivio pubblicata tempo addietro sempre su questo Blog -QUARRATAnews- ne è la testimonianza.
Se poi questi “cittadini”(?) ANONIMI dispongono di una documentazione che comprova il contrario, sarebbe opportuno che la facessero vedere. Oppure anche questa loro documentazione è ANONIMA e non rintracciabile ?

Potremmo continuare a confutare le millantate pretese su San Bartolomeoma concludiamo affermando che l'operazione che hanno inteso sviluppare questi “cittadini(?) ANONIMI è quantomeno inopportuna.
Questi signori nel loro intervento mettono a confronto due siti dove si potrebbe costruire un parcheggio, per dimostrare che in quel di San Bartolomeo si è già più avanti che nel sito dell'area ex Pupilli e per distoglere l'attenzione della non fattibilità del primo.
In ogni caso gli ricordiamo che la zona è interessata da un terzo sito: il parcheggio dell'ex Ospedale del Ceppo. Che, come ci dice il termine, già esiste, operativo da vari anni e si preta ad ospitare centinaia di macchine per tutto il comparto del centro e limitrofi.
Ma sappiamo che a questi “cittadini”(?) ANONIMI non interessa tanto avere un parcheggio a disposizione in zona, che appunto già esiste, quanto piuttosto intercettare i flussi finanziari relativi all'operazione “parcheggio di San Bartolomeo” nonostante siano perfettamente consapevoli degli insormontabili vincoli tecnici e dell'incompatibilità con gli elementi urbanistici, nonché dei gravi rischi idrogeologici.
Se avessero sottoscritto con i loro nomi avreste ben compreso le motivazioni che ci spingono ad affermare che la velina proviene da dei privati, questo si, ma interessati alla loro personale SPECULAZIONE sulla pelle e sulla qualità della vita del nostro quartiere.

Pistoia 20 Ottobre 2013 

Comitato NO PARCEGGIO SOTTERRANEO San Bartolomeo in Pantano - PT